Stalking e violenza di genere

Nella decima puntata di GeoSalute, in onda su 50canale alle 22:30 giovedì 24 novembre, si è parlato di stalking e violenza di genere con la Professoressa Liliana Dell'Osso, Direttore della clinica psichiatrica della scuola di specializzazione in psichiatria dell'università di Pisa. Vi invitiamo a prendere visione della puntata disponibile sul sito

Secondo le stime più recenti il 12% della popolazione almeno una volta nella vita diventa vittima di stalking. In Italia l’Osservatorio nazionale delitti familiari ha calcolato che una persona su cinque subisce condotte di stalking. Tuttavia per buona parte tale fenomeno è sommerso, non si vede che la punta dell'iceberg, nel senso che molti casi non sono denunciati e spesso neanche riconosciuti, data anche l’alta diffusione della cosiddetta sindrome di Desdemona, con cui ci si riferisce a quei soggetti, spesso donne, che con grande ingenuità scambiano i soprusi del partner per segnali di amore. Possiamo tracciare a grandi linee l'identikit dello stalking : tipicamente un maschio, generalmente 30 anni di età con capacità intellettive nella media o più alte, storia di delusioni sentimentali e di patologia psichiatrica. La stalker donna invece costituisce il 12- 13 % dei casi ; generalmente è eterosessuale, single, trentanni di età, senza figli, con patologia psichiatrica concomitante che comporta un disturbo borderline di personalità. In pochi sanno che la nascita e la costituzione del mondo occidentale è stato allo stesso tempo un feroce processo di defemminizzazione dell’immagine del potere, e Atena è stata vittima di questo processo. Nel mondo pre-classico il potere, il trono, la femminilità e la fertilità erano la stessa cosa. Con la nascita del mondo occidentale Atena, l’erede di questa tradizione, viene fatta nascere dalla testa di Zeus e le sue rappresentazioni nel mondo classico divengono nel tempo sempre più mascolinizzate. Zeus concepisce Atena con Metide, dea della prudenza e della saggezza , ma temendo le conseguenze del connubio, Zeus induce la compagna a trasformarsi in insetto e la divora, non prima che quest’ultima abbia provveduto a fornire l’armatura alla nascitura. Insomma, si celebra il fascino di Atena e ci si dimentica del prezzo che questa ha dovuto pagare per mantenere la propria posizione nel mito: separare la propria autorevolezza e forza dalla propria costitutiva femminilità. La violenza di genere non è un'emergenza ma un fenomeno strutturale in una società che pone uomini e donne in una relazione di disparità. Troppo poco spesso le donne denunciano le violenze subite e questo accade perchè non c'è poi quel supporto reale che permette sia a loro che ai loro figli di mettersi in salvo. Le donne che hanno subito violenza sessuale subiscono un evento traumatico molto forte con ripercussioni fortissime: spesso vive in loro una costante minaccia di morte e presentano un'atrofia cerebrale simile a quella che si ha in soggetti con demenza. Presentano un danno al cervello difficile da recuperare e questo giustifica la cronicità del decorso di questa patologia che spesso si complica con l'abuso di sostanze, depressione e disturbi d'ansia. Il quadro che si prospetta è quello del disturbo borderline, oggi ancora più grave della schizofrenia per la quale ci sono dei farmaci efficaci in grado di arginarla. Nella fase immediatamente successiva all'avento traumatico è necessario un supporto psichiatrico con lo scopo di ritardare o di annullare i danni che ne possono seguire. 

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