Questa è la domanda che Margherita, 6 anni, fa al suo papà, e forse è la stessa domanda che molti bambini in Italia e nel mondo in questo momento fanno ai propri genitori.parents and children 1794951 1920

Nessuno di noi adulti per fortuna può dire di aver mai vissuto una situazione di emergenza sanitaria di questa portata divenuta pandemia, una situazione di così vaste proporzioni non l’abbiamo mai conosciuta. I nostri nonni o bisnonni hanno vissuto le guerre mondiali ma quella è un’altra storia da raccontare.

Noi racconteremo una storia nuova, fatta di paura di un virus invisibile e sconosciuto, estremamente contagioso, che ci costringe ad allontanarci gli uni dagli altri e a stare a casa.

Nei racconti e disegni dei bambini in questo periodo di quarantena, il virus assume le sembianze di un mostro oscuro e invisibile che ci tiene chiusi in casa, lontano dai giochi con gli amici e dalle coccole dei nonni. Questa situazione inizialmente poteva essere percepita dai bambini come una vacanza, ma adesso hanno capito che esiste un problema.

I bambini non riescono a dare una spiegazione a tutto questo, non comprendono i motivi per cui hanno stravolto improvvisamente la loro vita, tutti parlano del virus, tutti lo temono ma rimane comunque qualcosa di misterioso; non possono abbracciare e stare in compagnia dei nonni e degli amici perché nella loro vita si è inserito qualcosa che crea grandi cambiamenti.

Come si fa a spiegare ad un bambino che non può abbracciare i nonni?

Difficile spiegare, non ne abbiamo esperienza, ma in ogni caso loro vogliono sapere la verità e hanno bisogno di questo per tentare di mettere ordine ai loro pensieri e placare la loro ansia.

La risposta alla domanda iniziale sarà: “quando ero piccolo non c’era il coronavirus non c’è mai stato ed è un’esperienza nuova per tutti, è normale avere paura ma non dobbiamo scoraggiarci, dobbiamo avere pazienza e impiegare questo tempo a casa nel migliore dei modi”.

Le paure dei bambini hanno sempre avuto le sembianze di mostri, streghe, vampiri, lupi cattivi. Questi personaggi nella loro fantasia si nascondono sotto il letto, negli armadi, si animano nel buio, per questo il bambino in genere ha paura di andare a dormire. Sono paure tipiche che compaiono nei bambini, di solito tra i 3 e i 6-7 anni, e rappresentano una normale tappa dello sviluppo che quasi tutti attraversano. Possono essere esacerbate da scene spaventose viste in televisione, ma anche in assenza di stimoli esterni la mente del bambino produce lo stesso queste figure immaginarie che lo turbano.

Nella fase prescolare il bambino ha un pensiero magico animistico, attribuisce sentimenti e volontà anche agli oggetti inanimati.

Il clima che si respira in questi giorni sembra quello di un mondo surreale: c’è un silenzio assordante e innaturale per le strade, le città sono vuote, immobili e sospese e questo per i bambini può generare angoscia.

Diventa fondamentale allora usare la fantasia, attraverso il disegno, inventare storie e fiabe, usare i colori per ricreare stimoli nuovi e infondere una speranza per il futuro. Le storie, così come le fiabe, le favole e i racconti, da sempre accompagnano la crescita dei bambini di tutto il mondo, li aiutano a esplorare e comprendere la realtà che li circonda, a capire e superare emotivamente i momenti difficili attivando immaginazione e fantasia.

Ma al di là della fantasia esiste anche la realtà e questa a volte può essere difficile, proprio come quella che stiamo vivendo, ed è importante aiutare i bambini a crescere insegnando loro ad affrontare le paure e confrontarsi con le avversità, i limiti, la noia ma anche rafforzandoli ad apprezzare le cose più semplici per assaporare la calma, il gioco e la gioia.

 

Simona Cotroneo, Psicologa e Psicoterapeuta, responsabile del Progetto Fair Play

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