14390931 684168041783571 752007825064774123 nE' appena terminato il "Torneo senza confini " che,  per quattro indimenticabili giorni, ha visto partecipare alla rassegna di calcio a 7 i nostri ospiti del Centro Diurno La luna azzurra assieme all'Associazione Bellaria Solidarietà in un fine settimana all'insegna dello sport e della conoscenza delle zone dei colli orientali; Cividale del Friuli, Cormons e Gorizia.

" La squadra si è confrontata agonisticamente con le formazioni di Barcellona (Spagna), Rappresentativa Afghana, Udine, Venezia e Gorizia totalizzando 9 punti che ci hanno permesso di classificarci al secondo posto e disputare la finalissima contro la Rappresentativa Afghana. - spiega il Presidente della Bellaria Solidarietà, Christian Martini - Purtroppo il risultato finale ci ha visto soccombere per 3 a 2, però i ragazzi hanno dimostrato caparbietà, spirito di squadra e coraggio mettendo in campo tutto quello che era nelle loro corde. I giocatori hanno alternato allo sport momenti di visita guidata del territorio con momenti di degustazione all'interno del panorama gastronomico dell'evento, Gusti di Frontiera, la rassegna più amata dai golosoni del Triveneto arrivata alla sua tredicesima edizione. Partecipare a questo evento ha rappresentato un ennesimo momento di confronto e scambio non solo a livello calcistico ma anche metodologico. - racconta Christian Martini - Gli amici di Gorizia, e comunque del Friuli, per storia e tradizione sono stati i precursori di una riabilitazione psicosociale attraverso lo sport e questi momenti ci permettono di crescere insieme e di vedere le cose da altre prospettive oltre che mantenerci in allenamento per l'inizio del campionato che avverrà verso fine ottobre. La partecipazione al torneo di Gorizia è la dimostrazione di come l'attività sportiva abbia un gran potenziale socializzante, oltre che riabilitativo / terapeutico : oltre a vederci inaspettatamente in finale, risultato non auspicabile all'inizio della trasferta per il tipo di torneo molto elevato agonisticamente, i ragazzi hanno potuto visitare Cividale del Friuli e Cormons, cittadine ricche di storia ; si sono confrontati con altri atleti, scambiandosi recapiti e contatti social, il tutto a dimostrazione di come queste trasferte siano molto di più che semplici eventi sportivi. - conclude Martini - Quando strutturiamo trasferte come queste stiamo attenti a colmare tutti gli aspetti affinché l'esperienza rimanga nella testa e nel cuore della persona per tutta la vita." " Numerosi studi scientifici dimostrano che l’attività sportiva, realizzata in percorsi strutturati e con obiettivi chiari e definiti, migliora il benessere psicologico e determina molteplici benefici sul piano fisico. - interviene Giorgio Corretti, psichiatra UFSMA Pontedera e socio Bellaria Solidarietà, che ha accompagnato i ragazzi in trasferta - I benefici che possono essere conseguiti attraverso l’attività sportiva riguardano in particolar modo il benessere psicologico, l’aumento dell’autostima, una migliore immagine di sé (fisica e psichica) e un aumento del senso di sicurezza oltre che dell’autocontrollo. Basti pensare che proprio le persone con più bassa autostima, come le persone obese, gli anziani e i malati traggono i migliori effetti. 14433172 684167651783610 7242867547659832465 nAlcuni benefici possono anche essere di natura prettamente fisica, ad esempio la diminuzione del peso corporeo o una migliore qualità del sonno, che può influire a livello psicologico e portare ad una riduzione dell’ansia e dei momenti depressivi, stabilizzando il tono dell’umore tramite un lavoro sulle emozioni, il quale porta anche verso una riduzione dello stress migliorando il benessere globale percepito al soggetto e la felicità. L’evidenza dei test clinici dimostra che l’esercizio fisico può essere utile per curare la depressione. - continua Corretti - Alcuni cambiamenti sono visibili anche nel campo della socializzazione, del miglioramento delle abilità logiche e delle performance cognitive (miglioramento della velocità dei processi di elaborazione) e le funzionalità mentali (come la capacità di prendere decisioni, quella di pianificare e la memoria a breve termine). Nei soggetti non affetti da ansia o depressione è stata comunque verificata la relazione positiva tra attività fisica e benessere psicologico, anche quando la pratica sportiva sia limitata. L’autostima ha una sua importanza non trascurabile in quanto, oltre ad essere un indicatore di salute mentale, è anche significativamente correlata ad una migliore salute fisica. Pertanto – conclude - la pratica sportiva e il miglioramento della salute hanno effetti significativi anche su questa componente." " Attraverso lo sport il paziente psichiatrico sperimenta la gratificazione che deriva dal sentirsi utili e sul piano psicologico ciò significa “io esisto, io posso fare” e aiuta a riacquistare la stima di sé diminuita in conseguenza della malattia, di molti ricoveri e spesso dall’impossibilità di mantenere un lavoro. - chiarisce lo psichiatra - Lo sport di squadra preleva l’individuo dalla sua rete primaria e lo immette nella rete del gruppo sportivo. Lo sportivo è pertanto costretto a riconoscere, paragonare e contrapporre il suo modo di agire con quello di altri. Da questo processo ne deriva un’esperienza vitale, effetti costruttivi e terapeutici. La convivenza tra più persone praticanti sport, facilita una maggiore socializzazione e permette di sperimentarsi in nuovi rapporti di amicizia che sarebbero difficilmente realizzabili senza l’evento sportivo. L’attività sportiva permette al paziente psichiatrico di acquisire una crescente autonomia offrendogli numerose occasioni di ri-socializzazione, intesa come integrazione sociale in un ambiente più ampio, in cui vi sono le condizioni per nuovi e stimolanti incontri che possono permettere al soggetto di esprimersi e confrontarsi anche al di fuori del suo mondo famigliare." " Lo sport agisce stimolando il rispetto della propria persona e il senso della propria dignità mediante la riappropriazione di una realtà psicologica individuale; questo recupero si ottiene realisticamente attraverso una maggiore conoscenza di se stessi, delle proprie effettive possibilità, attitudini e risorse, l’incontro e l’accettazione dei rispettivi limiti. - conclude - Lo sport aiuta inoltre a fare i conti con aspetti negativi della malattia come: paura, angoscia, ansia, depressione, che determinano frustrazione e chiusura autistica verso il mondo esterno; porta inoltre a misurarsi con l’aggressività nella sua accezione positiva di assertività, ovvero la capacità di modificare l’ambiente rispetto alla possibilità di prendersi uno spazio vitale e impadronirsi delle cose. Il paziente psichiatrico inserito nel programma di sport-terapia può imparare ad esprimere e confrontarsi con l’aggressività che trova espressione in modo simbolico e rituale nella competizione." 

 

 

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