dopo il fuocoEcco alcune riflessioni scaturite dall'incontro " Archetipi cosmici nella globalità dei linguaggi : il fuoco " del 19 agosto al Parco Geotermico Le Biancane con la terapeuta in globalità dei linguaggi, Chiara Rossi.

“Dopo il fuoco….o meglio dopo l’incontro organizzato dall’amica Dott.ssa Chiara Rossi sull’Elemento Fuoco, avvenuto al parco Geotermico delle Biancane a Monte Rotondo, mi son ritrovata a pensare al fuoco in un modo diverso da quella che era, per me, la concezione più comune che, di solito, viene attribuita a questo elemento - racconta la pittrice Arianna Luporini - il fuoco del camino con il suo romanticismo, il fuoco per cucinare tante cose buone, per riscaldar nei freddi inverni, ma anche il fuoco che incendia, il fuoco della guerra, il fuoco della distruzione della violenza e della morte - Forse non a caso ho ripercorso qualche tratto o episodio della mia vita artistica, realizzando adesso che non ho mai dipinto il fuoco. Ho però dipinto la terra dopo il fuoco; la terra bruciata. Quello che è rimasto in un paesaggio dopo il passaggio del fuoco: era un giorno d’estate del 2010, e dalla finestra del mio studio osservavo le colline che precedono i Monti Pisani, adoro quei paesaggi! nella notte scoppiò un ‘incendio….lo osservai a lungo, i soccorsi fecero di tutto per spegnerlo….poi nei giorni a seguire il mio osservare si acuì e rimase affascinato dai quei colori ad un tratto privi di vita e soffocati dalle macchie scure e brune che avevano dato vita ad un nuovo paesaggio che non riconoscevo più…il fuoco li aveva trasformati! Colline inermi senza vita, senza vegetazione, senza verde. Sentii forte il bisogno di fermare quella visione su una tela. Adesso era un paesaggio disinfettato, purificato, non c’erano più gli alberi non si sentiva più la loro frescura, ma rimaneva nell’aria un calore nero, un odore nero, un colore nero , brunastro e terroso. Sul crine del colle sagome di vita ammazzata, alberi di carbone. Ma sapevo che da quelle folli ceneri sarebbe rinata la vita, e una spinta inspiegabile dentro di me , un’energia che solo il calore può far nascere, mosse le mie mani a esprimere con la pittura quell’istinto di sopravvivenza che è proprio di tutti gli esseri viventi. Oggi sono di nuovo alla ricerca del mio fuoco, anzi di come tenerlo vivo e ringrazio Chiara per avermi fatto ricordare un sentimento che allora non avevo capito e adesso comincio a percepire." " Che cosa è il fuoco? Che cosa rappresenta? Il fuoco è il nostro più grande nemico e il più grande amico. - continua Eleonora Bruno - Non possiamo fare a meno di lui, della sua energia, del suo calore che ci avvolge nelle fredde e umide notti invernali, quando soli davanti a un caminetto siamo rassicurati dal suo calore caldo, dal suo suono scoppiettante e dalle sue lingue che , danzando, ci tengono compagnia. Poi, come d'improvviso, il fuoco diventa il nostro più grande nemico, quando, per caso o per motivi scatenanti, incendia e divora montagne intere, pendii, sentieri, alberi, lasciando al suo passaggio solo cenere. Il fuoco è passione e amore: sentimenti che sono capaci in un attimo, in un giorno, in un mese, in un anno, di cambiarci fino a stravolgerci completamente la vita." " L'elemento fuoco è stato interessante e la location perfetta: sentire il calore che si sprigionava dalla terra ci ha reso partecipi coinvolgendoci pienamente. - conclude Nicola Pellicci - Mi ha fatto piacere dialogare e condividere le esperienze con gli altri partecipanti e tutto è stato molto utile per captare sensazioni nuove. La passione è quel fuoco che alimenta la mia voglia di fare arte."

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