cambiamento" Il percorso di accompagnamento al cambiamento che il terapeuta fa con la persona, in un centro diurno o in qualsiasi struttura così come nella vita di tutti i giorni, permette di affrontare i propri disagi e le proprie difficoltà sotto una luce diversa, un'angolazione nuova che riscopre parti del sé prima sconosciute e inaccessibili. 

- spiega Chiara Rossi,  terapeuta in globalità dei linguaggi presso il centro diurno Quadrifoglio e Alfabeto - ; il cambiamento, il riuscire ad acogliere altri punti di vista rispetto al proprio, l'aprirsi altre finestre sul Mondo; penso che nella complessità di questi passaggi, sicuramente epocali per ognuno di noi, ci sia la possibilità per ciascuno di avvicinarsi sempre più alla propria autenticità. Il cambiamento è sempre positivo, una frase fatta, molto semplicemente verbalizzata, ma assai difficoltosa da agire. Il cambiamento ci porta su strade non conosciute, ci disorienta, ci allontana da ciò che è vissuto come familiare. L'uscita dalla nostra zona di comfort, per utilizzare una terminologia prettamente del linguaggio tecnico, ci fa vacillare, ci spaventa. Il cambiamento che è sempre positivo ci fa paura. Entriamo in un vicolo cieco nel quale il vivere situazioni insoddisfacenti, il non riuscire a scegliere per se stessi, il non rispettarsi divengono circuiti viziosi che possono però prevedere uscite, spesso non viste, o percepite come strade alternative da evitare perchè appunto non conosciute. Il problema che si apre a questo punto è come iniziare un percorso di cambiamento, dove trovare il coraggio per spingerci su questi territori sconosciuti; semplicemente rendendoli meno sconosciuti, anzi in alcuni casi, proprio scoprendo che ci sono altri territori, altri modi di pensare, altri modi di fare. Il mio appoggio, la stampella emotiva che offro all'altro semplicemente è questo: illuminare altre strade rispetto alle consuete, istillare fiducia, rendere questa avventura non solitaria, prendere per mano e camminare per un po' nello spazio-tempo insieme. Il permettersi la partenza per questo virtuale viaggio diviene un momento magico, le trans-formazioni sono visibili fin dal primo momento: il tono muscolare si fa più turgido, sodo come se il corpo si preparasse ad un lungo cammino, a scalare montagne, a salpare mari; gli occhi divengono più lucenti, più radiosi, più acuti, pronti a scoprire nuovi orizzonti; la voce si fa più vivace, più armoniosa. E' meraviglioso vivere per mano all'altro questo suo personale permettersi di trans-formarsi. Le "uscite" del circolo vizioso iniziano ad illuminarsi, per mano, insieme percorriamo strade alternative che ci rendono i territori sconosciuti sempre più familiari, sempre più accessibili. Ed il circolo vizioso si fa virtuoso, si arricchisce della meravigliosa diversità di infiniti panorami sul mondo, le situazioni insoddisfacenti rimangono indietro nel passato, in un qualcosa che magicamente non ci appartiene più. Scopriamo chi vogliamo essere, chi siamo e non chi e come gli altri vorrebbero che fossimo. Con coraggio iniziamo a permetterci di amarci, ci diamo il permesso di essere noi stessi; le parole coraggio e cuore non a caso hanno la stessa radice lessicale! Come tutti i viaggi fatti in compagnia arriva il momento del saluto, del guardarsi e del dirsi è stato bello, grazie di esserci stato/a, di avermi accompagnato in terre sconosciute, di avere percorso questo tratto di vita con me. L'altro/a esce dalla mia stanza, chiudo la porta, mi avvicino alla finestra che da sulla strada del mondo, aspetto di vederlo/a, lo accarezzo con lo sguardo e dentro me grido: Vola!! "

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