dog agility132Come sempre l’entusiasmo è stato l’ingrediente principale dell’incontro : anche lunedì 23 maggio la stanza allestita al Borgo dei Colori per la seconda lezione di Pet Therapy con i cani dell’Associazione Dog’s era affollatissima di ragazzi desiderosi di partecipare e imparare nuove tecniche.

Dino ci ha dato una mano , insieme ad Antonio e Marco, nell’allestimento della zona di lavoro portando le sedie e tutti gli attrezzi consoni per i vari esercizi da svolgere. Insieme a noi educatori e ai cani presenti, anche oggi hanno partecipato Francesco, Andrea, Stefano, Emanuela, Alessandro, Daniela, Marco Cini, Dino, Ughetta, Antonio, Davide. Protagonisti indiscussi della giornata i nostri cani Gea e Kiba che sono stati coinvolti da ragazzi ormai esperti nelle tecniche ma anche dai meno pratici nell’approccio agli attrezzi ludici per la Mini Agility. Il salto e il tubo erano le difficoltà proposte in questa lezione e la combinazione di un salto e un tubo in successione: i ragazzi hanno iniziato a memorizzare parole e competenze nuove, oltre che ad interagire con i cani, dandogli bocconcini, coccole e giocando con loro. " L'agility dog - spiega Irene Galella - non è solo una disciplina sportiva. E' anzi, soprattutto, una grande manifestazione dell'intesa che c'è tra il cane e il suo conduttore e del grande rapporto di amicizia e di condivisione che si instaura tra di loro: diversamente da altre attività che vengono guardate di traverso dal mondo animalista - dalle corse nei cinodromi alla barbara pratica dei combattimenti, ancora in auge in diversi Paesi in via di sviluppo e, purtroppo, in forma clandestina ancora presente anche dalle nostre parti, l'agility è da considerare soprattutto un gioco, che proprio per questo motivo è di grande soddisfazione per l'animale. Lo spettacolo, per chi vi assiste, è assicurato, ma il cane impegnato sul campo si trova a fare qualcosa che gli è perfettamente naturale: correre, saltare, rispondere alle sollecitazioni del suo compagno a due zampe." " Fare agility dog con il proprio cane - continua Irene - è decisamente un atto d'amore nei suoi confronti, al di là della partecipazione alle gare. Innanzitutto quelli fisici: il cane sarà sempre in perfetta forma e, di conseguenza, in perfetta salute. E poi quelli psicologici, per la forte unione e simbiosi che si viene a creare tra un cane e il suo proprietario. Non solo: l'abitudine del cane a rispondere ai comandi e alle istruzioni del suo conduttore durante le gare fa sì che l'animale sia perfettamente educato e, di conseguenza, in grado di inserirsi alla perfezione nella società. Non avrà atteggiamenti aggressivi e non correrà il rischio di non rispondere al richiamo o di fare di testa propria magari attraversando una strada all'improvviso creando situazioni di pericolo per se stesso o per gli altri. Ed essendo educato - aggiunge Irene - sarà visto con favore da tutti. Certe scene di intolleranza nei confronti dei cani sono spesso causate dal fatto che molti proprietari non riescono a controllare il comportamento dei propri animali."  Non sono mancati infine i racconti personali, da parte dei nostri allievi, delle loro esperienze di vita con il cane. Ognuno dei presenti ha potuto così sperimentare emozioni nuove e percezioni di competenza dove un terzo, in questo caso il cane, invia continuamente risposte e richieste con le quali i ragazzi devono e possono confrontarsi in un continuo interscambio che aiuta a conoscersi e a rapportarsi con la sensibilità di chi non ha la parola ma è come se l’avesse. A lunedì prossimo... con tante nuove attività al Borgo dei Colori !!!

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