IMG 20160524 WA0000Il 23 maggio è ormai, da 24 anni a questa parte, un giorno che viene indissolubilmente associato a uno degli eventi più bui della storia dell’Italia e soprattutto della lotta alla mafia.

In questo stesso giorno del 1992, infatti, si consumò quella che è ricordata come la strage di Capaci nella quale persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Ogni settimana Falcone con la moglie tornava da Roma a Palermo, ma quel giorno, allo svincolo di Capaci, la mafia li ha fatti saltare in aria. Come è noto a premere il telecomando per dare il via all’esplosione fu Giovanni Brusca. Giovanni Falcone, insieme con Paolo Borsellino, ucciso due mesi dopo (il 19 luglio 1992) nella strage di via d’Amelio, è stata una delle figure più importanti nella lotta contro la mafia e ieri cinquantamila studenti di tutto il Paese si sono raccolti in un grande coro contro la mafia e per la legalita'. Anche la Paim, grazie alla presenza dei nostri ospiti a Corleone, si è unita nel ricordo presentandosi nella Piazza principale del paese intitolata ai due giudici. Nel pomeriggio l'incontro con il Centro Diurno del DSM, la Cooperativa Sociale Il Tulipano e lo psichiatra Carmelo Gagliano a Casa Caponnetto, bene confiscato ai nipoti di Totò Riina, con il quale i nostri operatori si sono potuti confrontare sui modelli di intervento in ambito disabilità e psichiatria e sull'organizzazione dei vari centri e strutture, potendo così far emergere differenze ed analogie tra la Toscana e la Sicilia.IMG 20160523 WA0004

NEWS