Estate al Viale...tra acrobazie, musica e giochi. Ieri, all'interno della cornice del giugno pisano, che ogni anno vede le strutture gestite dalla Cooperativa Paim coinvolte in molteplici attività di integrazione con la città, presso il giardino del centro diurno , in Via Garibaldi , si è tenuta una festa che ha saputo intrattenere e divertire tutti i presenti.
Il gruppo orchestra, composto dagli ospiti della RSA U.Viale e del Centro Diurno, diretto dal Maestro Marco Grigoletto, ha accompagnato con piacevoli suoni, frutto di una preparazione ben riuscita, il pomeriggio soleggiato; presente anche l'Associazione in fieri Big Arno circus , per la promozione delle arti circensi per bambini e adulti, composta da Antonio Arnone, Nicola Selmi e Rosa Becucci: un vero spettacolo per gli occhi !!. Gli animatori e tutto il personale infermieristico si è preso inoltre cura di allestire dei giochi di aggregazione intramontabili che hanno lo scopo di aiutare la stimolazione percettiva nell'anziano : i birilli, le biglie, la dama. Fondamentale per l’anziano è fare esercizi che attivano le capacità intellettive e operative mentali, pensare capire e ricordare. Più il cervello funziona, più lavora e meno si rovina, meno si deteriora. Bisogna farlo allenare in modo costante e continuo, come si fa con il movimento del corpo: ciò è possibile con un lavoro che si chiama operativo. In pratica la mente deve fare operazioni mentali di: confronto, associazione, elaborazione, assimilazione, seriazione, classificazione, rappresentazione. Anche di memoria. Ma non solo come ricordo automatico di una cosa, ma di assimilazione cioè di collegamento di un dato con altri dati. In pratica si tratta di trovare qualcosa in un ordine logico che si è dato. Per fare tutto ciò non servono esercizi specifici e complessi: si possono fare e attivare anche con semplici giochi. Il gioco non viene vissuto come recupero di un handicap. Viene vissuto come passatempo e come divertimento. In più permette di sorridere dei propri errori e di imparare dai propri errori. Non crea l’angoscia dei risultati, non è freddo, anonimo, tecnico, medicalizzato. Perché al centro c’è il cuore, l’emozione dell’incontro con l’altro, la gioia dell’incontro con il prossimo. Al centro c’è il ridere, la simpatia, l’empatia, la condivisione. La festa si è conclusa con una ricca e gustosa merenda.