Stornelli Romani antica serografiaCanto breve e semplice, espressione di gioie o sdegni, speranze o delusioni degl'innamorati, lo stornello si offre da sempre facile all'improvvisazione ; è una delle forme più note e schiette del canto popolare, molto probabilmente nato in Toscana, capace di esternare i sentimenti (di tenerezza, di sdegno, di gelosia) verso qualcuno.

Lo stornello è stato insomma una specie di serenata, che l'amante cantava da solo; il coro, se c'era, si limitava ad accompagnare o a ripetere l'ultimo verso. Perduta la funzione originaria di questo canto d'amore, lo stornello venne poi anche utilizzato in altre occasioni di carattere festoso, specialmente nelle campagne. Ogni strofa costituisce un'entità perfettamente compiuta, e questo fa sì che la lunghezza del testo sia del tutto indeterminata. Lo stornellaro cantava tante strofe, quante la memoria (o la propria fantasia) gliene dettava. Quando poi gli stornelli vennero usati genericamente in occasione di raduni festosi, poteva succedere che la gente facesse a gara nel ricordarne quanti più possibile, cantandoli a turno. Gli ospiti di Villa Isabella, custodi delle voci del passato, ci fanno tornare indietro nel tempo cantando gli stornelli della tradizione popolare toscana : la Teresina, l'alluvione di Firenze, la Lallera e Villa Isabella come per magia perde la sua dimensione spazio - temporale e gli ospiti non sono più quasi centenari ma ragazzi con occhi pieni di gioia che corrono nei cortili della loro giovinezza. Sono sempre più numerosi gli studi e le esperienze che attestano l'utilità del canto con gli anziani, soprattutto se vivono l'ultima parte della loro vita in istituto. E' solitamente proprio nelle strutture residenziali che i pazienti geriatrici hanno l'opportunità di iniziare un percorso preventivo/terapeutico con la musica, che diventa aiuto e sostegno psicologico: il canto aiuta l'espressività e la comunicazione nell'anziano. Anche quello che non ha ricevuto un'educazione musicale, ha una competenza esperienziale in tutto quello che concerne il campo sonoro-musicale: la conoscenza di canti, il ricordo di eventi sonori per lui significativi, le pratiche sociali inerenti la musica come il ballo, le serenate, i cantastorie, gli strumenti musicali. Questo bagaglio sonoro-musicale che l'anziano si porta dentro, che lo accompagna, che parla della sua storia, del suo vissuto, dei suoi sentimenti, delle sua sensibilità, delle vicende passate, della sua cultura diventa materiale su cui si lavora . L'anziano è, dunque, considerato una persona ancora ricca di potenzialità, di speranze, di desideri e di bisogni da attivare, conservare, preservare e rispettare. La musica lavora sulle parti sane dell'anziano e suo obiettivo primario è quello di valorizzare tutte le potenzialità residue; diventa così un mezzo per prendersi cura delle persone troppo nostalgicamente legate al passato e quindi incapaci di vivere un presente proiettato nel futuro, e degli anziani che presentano problemi di depressione, aiutandoli ad accettare il proprio processo di invecchiamento e/o ad elaborare un lutto. L'esperienza musicale nel paziente anziano istituzionalizzato è un'occasione importante per impegnarsi in attività spesso nuove e di grande coinvolgimento sul piano emozionale, rievocativo e cognitivo. Cantare vecchie canzoni o anche solo brevi frasi crea un'atmosfera gioiosa e distesa, grazie alla quale l'anziano si diverte, si rende più disponibile nei confronti degli altri e partecipa attivamente all'attività di gruppo. Cantare in gruppo rappresenta un'esperienza comunitaria capace di far dimenticare la routine quotidiana, di distogliere la mente dell'anziano dall'essere troppo occupato in tristi preoccupazioni. Il canto è finalizzato al recupero della memoria sonora: il canto è il linguaggio degli affetti, delle emozioni e della memoria, è un mezzo per creare la motivazione al narrare, al raccontare e al raccontarsi. La canzone popolare diventa strumento evocativo che risveglia le memorie affettive legate alle esperienze della vita passata e che fa riaffiorare le emozioni vissute in gioventù. Associare al canto la narrazione, la reminescenza e la conseguente verbalizzazione è un modo che consente alle persone di far luce e di ricostruire la propria vita passata, ma anche presente e futura.

 

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