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DOLORE E PROTESI AL GINOCCHIO

Nella dodicesima puntata di GeoSalute, in onda su 50canale oggi alle 13:30, si è parlato del dolore e della protesi al ginocchio con il Professore Michele Lisanti, responsabile del reparto di 1° Ortopedia Universitaria dell'Azienda Ospedaliera Pisana, Enrico Bonicoli, dirigente medico presso Ortopedia Traumatologia I e Nicola Piolanti, dirigente medico presso Ortopedia Traumatologia I. Vi invitiamo a prendere visione della puntata disponibile sul sito

La patologia del ginocchio è ormai comunissima: in genere il giovane paziente si rivolge a noi per incidenti sportivi: lesione del menisco o del crociato. Sono in numero minore invece i pazienti che si presentano da noi ortopedici quando compaiono i primi dolori del ginocchio: il menisco inizia ad usurarsi, la cartilagine inizia a scoprirsi e a consumarsi. La protesi al ginocchio è un intervento che interessa pazienti dai 50 anni in su anche se ora non abbiamo più limiti di età e possiamo intervenire tranquillamente anche su pazienti di età più avanzata. L'intervento di protesi al ginocchio vede spesso  un' artrosi intesa come geneticamente predeterminata: ma operiamo anche pazienti che hanno un ginocchio troppo valgo, oppure obesi, o persone che presentano fratture determinate da uno sport usurante che li ha portati ad operarsi più volte nel tempo. La protesi al ginocchio consiste in un inserto di polietilene ( plastica resistente all'usura che da stabilità articolare ) con l'aggiunta di componenti di metallo : alle volte c'è la possiblità di ricreare solo una parte del ginocchio con delle protesi monocompartimentali che sostituiscono solo la parte mediale del ginocchio. Una delle domande emerse durante la trasmissione è stata se ci possono essere dei problemi di allergia quando interveniamo con una protesi. Il titanio, che utilizziamo per le protesi all'anca, è assolutamente antiallergico mentre per il ginocchio utilizziamo metalli più duri che contengono cromo, cobalto, nichel che possono, in alcune tipologie di pazienti, creare allergie e rigetto della protesi. Se lo specialista è a conoscenza di questo problema utilizza una protesi nichel free: ovvero una protesi con metalli ceramici che isolano il metallo dai tessuti molli e la protesi è coperta da sostanze che non danno allergia. L' intervento di protesi al ginocchio negli ultimi anni viene svolto in maniera più accurata grazie a nuove tecnologie ( che permettono una minore perdita di sangue) : il paziente deve fare degli accertamenti di preospedalizzazione, ovvero una tac e la risonanza magnetica. I tagli vengono regolarizzati per il tipo di paziente specifico con l' utilizzo di robot nella chirurgia protesica ; inoltre l'utilizzo di navigatori  permette di individuare il tracciato che andremo ad eseguire. Il tutto per un intervento al massimo dell'efficenza cercando di essere il meno invasivi possibile. Le complicanze che possono emergere post intervento sono quelle di tutta la protesica articolare : infenzioni e protesi dolorosa, rigidità, trombosi- embolia, ematoma, lesioni vascolari, lesioni all' apparato estensore. Il paziente dopo l'intervento di protesi del ginocchio può svolgere una vita da sportivo moderato : la corsa e il calcetto sono estremamente usuranti e pericolosi perchè potrebbero esporre il paziente a dei traumi  : si consiglia generalmente di praticare sport meno aggressivi, come il nuoto e il  tennis. Dobbiamo coinvolgere maggiormente il paziente sul fattore rischio : dobbiamo prepararlo psicologicamente e ottimizzare i fattori che possono condurre a delle problematiche, anche notevoli, durante l'intervento : se il paziente è obeso ad esempio è necessario che perda quei 15-20 chili prima di sottoporsi all'intervento ; se è diabetico è necessario che tenga sotto controllo la glicemia; se è un fumatore è bene che smetta di fumare per qualche mese per diminuire il richio di infezioni. Dopo l'intervento chirurgico occorre la fisioterapia?, è stata un'altra domanda che il pubblico da casa ha sollevato ai nostri esperti presenti in studio : nella protesica di ginocchio è necessaria una mobilitazione dell'articolazione nel minor tempo possibile, quindi una fisioterapia dedicata. L'intervento protesico non è un intervento salvavita ma migliora, senza ombra di dubbio, la qualità della vita. E' possibile effettuare un secondo intervento chirurgico in quanto disponiamo di protesi sofisticatissime che ci permettono di operare persino 3-4 volte. Dopo 1 mese, sei mesi e un anno rivediamo sempre il nostro paziente per essere sicuri che l'intervento sia andato a buon fine e valutare insieme a lui le misure da prendere post operazione.

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