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Ogni servizio educativo è una comunità dove imparare il mondo reale e i possibili mondi dell'immaginazione ( J. Bruner ).

L'apprendimento infatti è un percorso condiviso di costruzione di significati nel quale l'educatore-insegnante promuove dall'interno, cercando di non sovrapporsi agli spazi di interpretazione della realtà dei bambini rilanciando le loro parole o le loro idee nel momento in cui c'è uno spunto, ma senza offrire il proprio punto di vista come partenza o come pensiero al quale riferirsi. All'interno di una relazione educativa significativa e positiva sono infatti sviluppati i nuclei delle intelligenze personali per un'immagine di sé che ha fiducia nelle proprie capacità, e si confronta con il nuovo, dando forma e contenuto ai luoghi in cui i bambini si sentono a proprio agio e nei quali beneficiano della vicinanza  perchè senza affetto non c'è pensiero ed il pensiero si fa affetto ( G. Staccioli ). I bambini sono spontanei esploratori di codici, linguaggi e materiali, le attività promuovono lo sviluppo delle intelligenze pratiche, motorie-cinestetiche, visive e uditive, che danno dati sicuri e sono la base dei significati verbali che si vanno progressivamente formando. Ciò che è importante non è solo il fare in termini di realizzazione di prodotti visibili, ma favorire la crescita nella relazione con il mondo, con le cose, con le persone. Nelle attività che si svolgono con i bambini è data particolare rilevanza alla scoperta dei materiali naturali e di recupero per le loro importanti caratteristiche di familiarità con il mondo del bambino stesso. Sappiamo che accogliere un bambino in un servizio educativo significa accogliere anche la sua famiglia in quanto il contesto familiare rappresenta il primo luogo di socializzazione e di apprendimento in cui si realizzano le prime esperienze e relazioni significative. Curare questi aspetti significa contribuire a quella cornice emotiva grazie alla quale ogni bambino vivrà la gioia della scoperta, del gioco, dei nuovi attaccamenti e delle nuove amicizie, progredendo in autonomia e competenza. Rendere le famiglie partecipi con un'accoglienza e una comprensione tesa alla loro valorizzazione apre anche a nuove consapevolezze sull'immagine del bambino. Nel Il nido nell'albero si traduce in progetti annuali che prevedono il coinvolgimento sia dei nonni che dei genitori, i quali nelle mattine aperte restano al nido dal momento dell'entrata fino alle 12.30. Fin dalla nascita i bambini mostrano il desiderio di interagire e socializzare con il gruppo dei pari, attraverso scambi sociali di cooperazione e di conflitto che creano intimità e contribuiscono ad avviare importanti processi evolutivi; il semplice fatto di poter osservare ciò che sta facendo l'altro serve da esempio e può dare un'idea o una prospettiva diversa: le loro ipotesi si affacciano sulle cose incontrandosi con altre volontà e altri punti di vista. Sono tutte occasioni per apprendere la capacità di negozazione e il decentramento del proprio punto di vista, la consapevolezza degli effetti delle azioni e il riconoscimento delle emozioni proprie ed altrui. Il confronto e il dialogo alimentano la conoscenza reciproca e la comprensione delle emozioni dell'altro, incentivando la collaborazione  e la ricerca di una soluzione condivisa. Nell'alternarsi della competizione e della collaborazione anche lo scontrarsi rappresenta una forma di ricerca di contatto e di relazione con l'altro, aspetti interessanti da osservare ed esplorare. Nel nido d'infanzia Le Tate si favorisce la socializzazione orizzontale fra bambini con occasioni di apprendimento cooperativo, usando una flessibile modulazione degli spazi che possono essere comunicati o separati, al fine di avviare confronti sia sul piano delle conoscenze che delle abilità, giungendo a scoperte e soluzioni co-costruite.

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