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Le educatrici del Caramello ringraziano tutte le famiglie e i bambini che hanno trascorso questo anno con loro, ricco di idee, pensieri ed emozioni che hanno favorito la costruzione della comunità educante. 

Pubblichiamo con piacere uno di questi pensieri: scrive una mamma di una bambina che ha frequentato l’esperienza “Oggi gioca con noi” presso il Centro Educativo Zero Sei Caramello.

C. è una bambina che frequenta il secondo anno di nido d'infanzia. L’ho portata per la prima volta a 11 mesi. Pensavo fosse troppo piccola e provavo un po’ di senso di colpa nel lasciarla la mattina. Ma lei mi ha subito tranquillizzato. Si affidava serena alle educatrici, all’inizio nell’incoscienza beata della sua età. Poi ha iniziato a salutarmi con “consapevolezza”: saliva nell’ascensore e muoveva la manina con fare sicuro e un sorriso contento. Il mio immaginario si fermava lì, all’ingresso dell’asilo, tra le voci dei bambini più grandi che provenivano dalla destra, l’odorino di buono della cucina a sinistra. Il suo entusiasmo, quando tornavo a riprenderla, mi parlava di ore trascorse tranquille, sapevo che aveva riposato, che aveva mangiato e questo saziava anche me. Poi i colloqui con le educatrici, i loro racconti, le foto riempivano la sua assenza: non che fossi in ansia, non mi è mai capitato con lei. Mi dispiaceva un pochino non condividere tutte quelle piccole cose che per lei stavano diventando quotidianità. Così mi è sembrata bellissima, quest’anno, la proposta del Laboratorio Gioca con noi: far trascorrere al genitore di turno una mattinata al nido con tutti i bambini. Non posso nascondere di essere stata un pochino in tensione, non sapevo bene che cosa dovessi fare - una cosa tipica dei grandi quella di volersi preparare, di sapersi comportare. È stata un’esperienza bellissima e la cosa che mi ha riempito di più è stata proprio la spontaneità dei momenti che si sono succeduti. C. è stata molto felice di condividere con me tutte le sue attività e questo mi ha fatto capire ancora di più che quelli per lei erano davvero momenti belli. Una bambina ha avuto un po’ di delusione quando mi ha visto entrare, perché forse si aspettava la sua, di mamma. Ma è stata prontamente coccolata dalle educatrici: si è ripresa subito e ha voluto starmi accanto per il gioco dei bavagli. Ho potuto osservare tutti quelle bambine e quei bambini che vedevo frettolosamente all’arrivo o all’uscita ogni giorno; li ho trovati molto sereni e partecipativi, e tutti sono stati accoglienti con me, come si fa con un ospite quando ci si muove sicuri all’interno della propria casa. Gli spazi, le sezioni che avevo visto e conoscevo certamente, ma da “vuote”, erano riempite dai loro movimenti e dalle loro voci. Ho visto il rituale della frutta, dove una banana diventa principessa e serpente una buccia di mela. Sono andata, cantando, a “caccia di leoni”e dietro la banda dei musicanti. Ho giocato con l’acqua e il cacao, mi sono impiastricciata, riempito e svuotato bicchieri e insieme ai bimbi ho creato un murales che sapeva di cioccolato. Li ho seguiti nei bagni, ho visto C. sul vasino, li ho visti tutti accompagnati per mano dalle educatrici verso quella che sarà la loro autonomia. Mi hanno tanto colpito la semplicità delle proposte, il tempo scandito dalle canzoncine, la risposta pronta dei bambini e il loro stare insieme; ho percepito la sicurezza che possono dare le abitudini, l’entusiasmo sorridente e canterino delle educatrici, la loro fermezza e dolcezza. Ho portato con me una bella esperienza.

Una mamma

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