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genitorialitaLa proposta di promuovere all’interno dei servizi educativi della Paim un percorso formativo, a sostegno delle responsabilità genitoriali, è nata dall’idea che l’apprendimento emotivo dei ragazzi, e ancor prima dei bambini, può essere solo sostenuto da una competenza emozionale degli adulti di riferimento, in prima istanza i genitori, modelli primari della relazione educativa.

Crediamo, infatti, che i genitori più che di soluzioni preconfezionate e di ricette generalizzate abbiano bisogno di non essere lasciati soli, ma di ri-scoprirsi come migliori esperti di sé e dei propri figli.

Una modalità per facilitarli, in questo cammino di educatori naturali, ci è sembrato potesse essere un percorso atto a stimolare le competenze genitoriali mediante la risorsa del gruppo dei pari, ovvero un gruppo di genitori che condividesse la dimensione comune della genitorialità, capace di contaminarsi nelle diversità per recuperare motivazione nell’impegno del ruolo, coraggio per affrontare limiti e difficoltà, ascolto per vivere la propria realtà, non solo come impegno nei confronti dei figli ma, come spazio di vita, in cui l’essere madre e padre si esprime e si compie soprattutto grazie all’alterità.

Siamo certi che la condivisione delle esperienze tra genitori possa essere una strada reale per affrontare in maniera più adeguata le difficoltà che li attraversano, senza necessariamente assumerle tutte su di sé o, all’opposto, senza per forza cercare vie per delegarle a qualcuno.

Nei gruppi genitori che abbiamo promosso, nei nidi di Paim “Caramello” e “Il Nido nell’Albero”, entrambi operativi nel Comune di Cascina, i partecipanti facilitati nella comunicazione di se’ hanno affrontato le difficoltà della relazione genitoriale con i propri figli, partendo dalle proprie esperienze concrete per confrontarsi su quali strategie e modalità adottare nella gestione dei conflitti.

Il gruppo dei genitori è stato come un laboratorio naturale in cui educarsi, un luogo che ha consentito il racconto delle proprie esperienze, partendo dal riconoscimento dei propri bisogni e delle proprie emozioni, perché attraverso linguaggi differenti, a volte divergenti altre volte convergenti, i genitori si sono riconosciuti come tali e sono usciti con energie nuove.

La proposta di formazione si è concentrata, per ogni nido, su 5 incontri di 2 ore ciascuno, a cadenza settimanale, con l’obiettivo di confrontarsi e discutere insieme su tematiche educative e comunicative in relazione alla relazione con i propri figli.

Il “piccolo gruppo” ha permesso di creare un clima facilitante per l’espressione di sé e di condividere lo scopo dell’incontrarsi e le regole per farlo, ovvero la riservatezza, il non giudizio e l’ascolto.

Di fatto, se il compito di ogni genitore è di aiutare i figli a diventare adulti, in modo che sappiano valorizzare le proprie risorse e scoprire i propri limiti, parallelamente anche i genitori hanno bisogno di essere sostenuti perchè siano consapevoli dei propri bisogni, in modo da essere modello per i figli.

Sappiamo che l’apprendimento è un processo che passa essenzialmente dall’esperienza e quanto questa è più incisiva dal punto di vista emotivo, tanto più è maggiore l’acquisizione di nuove competenze ed abilità. In questo senso le nostre proposte di confronto e riflessione poste in essere nei 5 incontri hanno avuto l’obiettivo di “iniziare” il genitore ad una serie di consapevolezze circa il rapporto educativo con i il proprio figlio. Perché ogni esperienza, ogni relazione padre, madre, figlio è unica e non può essere categorizzata in teorie o filosofie valide per tutti.

Pensiamo che genitori abbiano fondamentalmente già “in tasca” la possibilità di far fronte alle difficoltà che incontrano nella gestione delle emozioni con i propri figli; ma per agire questa competenza è importante che trovino occasioni in cui “raccontare” i propri vissuti emotivi, in modo da acquisire consapevolezza.

L’obiettivo è stato quello di aiutare i genitori ha prendere coscienza dei propri sentimenti rispetto ai figli e alle aspettative proiettate su di essi, e ciò ci è sembrato potesse essere utile agli stessi per riconoscersi risorse ed attivarle nelle relazioni in famiglia.La conoscenza e l’espressione delle proprie emozioni migliorano il rapporto con gli altri, facilitano e rendono autentico il ruolo di “modello educativo” da parte del genitore, ma soprattutto migliorano il rapporto con se stessi.

Di seguito un articolo che i genitori dell’asilo nido “Il Nido nell’Albero” hanno realizzato dopo l’esperienza vissuta.

La loro riflessione vale più di ogni premessa progettuale elaborata dalla sottoscritta.

Dott.ssa Barbara Frosini.

Coordinatrice servizi educativi di Paim

 

Percorso  Educativo  sulla  Genitorialità

“Ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali”
Hodding Carter

Un percorso, promosso dalla cooperativa PAIM, per approfondire insieme il delicato compito del genitore, alle prese con la crescita del proprio figlio. Come favorire nei nostri figli l’appartenenza e la separazione?

Come vivere l’autorevolezza, la fermezza e l’affetto nella relazione educativa?

L’obiettivo di questi incontri è quello di riflettere insieme, con altri genitori, sulla Comunicazione efficace, sull’Ascolto, sull’Empatiae le Regole per crescere i nostri figli in un orizzonte di Sicurezza e Libertà.

Gli incontri si terranno, a cadenza settimanale, presso l’asilo nido e saranno facilitati dalla dott.ssa Barbara Frosini, esperta in ambito psico/sociale ed educativo. La metodologia sarà esperienziale.

  • 1° incontro     La Comunicazione Efficace
  • 2° incontro   Ascolto di Sé, Ascolto dell’Altro
  • 3° incontro   le Emozioni e l’Educazione Emotiva
  • 4°incontro     Fermezza e Affetto: l’Autorevolezza del Genitore
  • 5°incontro     la Gestione del Conflitto tra Genitori e Figli                

ARTICOLO DEI GENITORI DEL “IL NIDO NELL’ALBERO”

“GENITORI NON SI NASCE…SI DIVENTA”

 

Un volantino in bacheca, intrigante ma discreto. Una bambina di pochi mesi, al lavoro l'orario ancora ridotto, una mamma disponibile a fare da baby-sitter e la possibilità di concedermi due ore alla settimana per cinque settimane. Così nasce la mia adesione al Percorso sulla Genitorialità, proposto presso il Nido nell'Albero e condotto egregiamente dalla Dr.ssa Frosini. È stato un momento di grande investimento emotivo, ma altrettanto gratificante: attraverso la consapevolezza delle proprie emozioni, che può dare nuova linfa alla relazione con se stessi, si riflette «sulla Comunicazione Efficace, sull’Ascolto, sull’Empatia e le Regole per crescere i nostri figli in un orizzonte di Sicurezza e Libertà». La Dr.ssa Frosini, presto per tutti Barbara, ha spogliato fin da subito i panni dell’esperto per vestire quelli di accompagnatore carismatico, che nell’accoglienza e nell’attenzione ha saputo guidarci lungo strade nuove e imprevedibili. Il percorso, articolato su alcuni temi principali, si è snodato naturalmente tra le vite dei partecipanti, sotto la guida curiosa di Barbara, facendo sentire ciascuno protagonista nell’idea che le esperienze fatte ci rendono ciò che siamo e quelle scelte disegnano ciò che saremo, come genitori e come persone. All’epoca non avevo ancora sperimentato la dimensione del conflitto, quella in cui barcamenarsi tra disciplina e comprensione, tra la norma del comportamento e la sintonizzazione emotiva. Eppure un seme era stato gettato perché quando è arrivato anche per me il momento di fronteggiare una tipetta fiera e volitiva, ben decisa ad affermare ad ogni passo la propria autonomia e pronta per questo ad affrontare combattimenti talvolta sfiancanti, mi sono trovata in mano armi che non pensavo di possedere. E così, quando sono stata tentata di urlare, di imporre la mia autorità, o al contrario di essere io quella che piange e batte i piedi, lì ho sentito che esiste un’altra possibilità: comunicare in modo efficace, essere ascoltatori attivi dei propri figli, riuscire a governare i propri bisogni mettendoli al servizio della relazione più significativa. In quegli incontri rubati alla quotidianità incalzante, dove il tempo per sé diventava denso e urgente, sono nati legami un po’ speciali, dove conta l’affinità elettiva, dove un solo sguardo di complicità o un sorriso d’intesa ti fanno capire che l’avventura di un genitore non finisce in famiglia ma può allargarsi, e – perché no? – fiorire, nella condivisione e nel confronto.

 

I genitori del Nido nell’Albero, Titignano, Cascina (PI).

 

 

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